La legge prevede delle esenzioni per le imposte sulla casa che scattano non quando l’immobile è considerato “prima casa”, bensì quando è l'”abitazione principale” del contribuente. È importante comprendere quali sono le condizioni per ottenere l’esenzione IMU, poiché spesso circolano molta confusione e disinformazione in merito. Un semplice cambio di residenza non basta per evitare l’imposta comunale sugli immobili.
Secondo la legge, solo il proprietario dell’immobile e il titolare di un diritto reale minore, come l’usufruttuario o il titolare del diritto di abitazione, devono pagare l’IMU. Chi è in affitto non deve pagare l’IMU; al suo posto, l’imposta sarà a carico del locatore.
Tuttavia, alcuni soggetti possono evitare di pagare l’IMU se l’immobile costituisce la loro “abitazione principale”. Per ottenere l’esenzione, è necessario soddisfare due condizioni fondamentali:
Fissare la propria residenza all’interno dell’immobile in questione, con una dichiarazione rilasciata all’ufficio anagrafe del Comune. L’esenzione inizia a valere dal giorno successivo al cambio di residenza.
Vivere effettivamente all’interno di tale immobile. Non è sufficiente il semplice cambio di residenza. L’immobile deve essere la dimora abituale del contribuente, il luogo in cui trascorre gran parte dell’anno (escludendo eventuali viaggi o vacanze).
La presenza di entrambe queste condizioni mira ad evitare che si creino residenze fittizie al solo scopo di eludere il pagamento dell’IMU.
È importante sottolineare che il concetto di “abitazione principale” è diverso da quello di “prima casa”. È un errore comune credere che l’IMU non venga applicata sulla “prima casa”. L’esenzione IMU si applica solo alle abitazioni principali, a prescindere dal fatto che siano la prima o la seconda casa di una persona.
Inoltre, le coppie sposate in cui entrambi i coniugi sono proprietari di un immobile godono di un trattamento di favore. Possono scegliere su quale delle due abitazioni ottenere l’esenzione fiscale, anche se l’intera famiglia non vive in quella casa. Ciò significa che è possibile optare per l’abitazione più grande, dove l’imposta sarebbe più elevata, e pagare l’IMU solo sull’altra casa.
Tuttavia, una sentenza della Corte Costituzionale n. 209/2022 ha stabilito che marito e moglie possono evitare di pagare l’IMU su entrambe le case di loro proprietà solo se vivono separatamente (ad esempio, per ragioni di lavoro) e ognuno ha fissato la residenza nel proprio immobile.
Tuttavia, è importante sottolineare che cercare di eludere l’IMU attraverso manovre fraudolente, come la falsa dichiarazione di residenza o il trasferimento di proprietà all’interno della famiglia, è un’azione illegale e soggetta a sanzioni. È fondamentale agire nel rispetto della legge e delle disposizioni fiscali.
In conclusione, per non pagare l’IMU sull’abitazione è necessario soddisfare determinati requisiti, tra cui stabilire la residenza e dimorare abitualmente nell’immobile in questione.
È importante essere consapevoli delle norme fiscali e rispettare le disposizioni legali in materia di tasse sulla casa. In caso di dubbi o perplessità è consigliabile consultare un avvocato o un esperto fiscale per ottenere una consulenza adeguata e evitare possibili problemi con le autorità competenti.